LA TRAVOLGENTE PASSIONE PER L’ARRAMPICATA SPORTIVA
Speed, lead, boulder, incrocio, tallonaggio, spallata, accoppio.
Tutti termini fan parte del vocabolario olimpico e servono per raccontare le imprese dei climbers.
L’ Arrampicata Sportiva sta crescendo, anche in Italia, con numeri travolgenti.
Nel 2008 gli iscritti alla Federazione erano circa 6.000. Dieci anni dopo si attestano attorno ai 30.000. Solo nel 2017 i tesserati sono passati da 20.000 a 30.000. I motivi di questa crescita sono diversi, solo in parte legati all’ingresso della specialità nel programma delle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Non solo incontra il gusto delle persone perché riavvicina l’uomo alla natura, ma l’arrampicata rappresenta la dimensione ludico/conoscitiva del primo gioco (e più praticato) del bambino. Ci si arrampica per iniziare a camminare, per conoscere, salendo sui letti, mobili, alberi. Ci si arrampicava, prima che nascessero le palestre artificiali, sui muri; lo si fa adesso nei parchi giochi e in molte scuole. Questa attività, innata, adesso è possibile esercitarla anche in età adulta, grazie alle tante palestre indoor presenti nelle città, dotate di confort e servizi in grado di rispondere alla richiesta di sport (e wellness) attuale.
Da questo punto di vista l’esempio storico e virtuoso di Arco di Trento: la sistemazione e la bonifica delle falesie presenti è andata di pari passo con la realizzazione di strutture artificiali che permettano la pratica per tutto l’anno.
L’ Arrampicata Sportiva è stata celebrata anche quest’anno al Climbing Stadium di Arco nel corso della trentesima edizione del Rock Master. Le gesta dei migliori atleti sono state trasmesse live nel corso della diretta RaiSport HD (venerdì 29 luglio 2022 dalle ore 21.00 alle ore 22.30).
E i numeri danno ancora ragione all’arrampicata.
La storica gara trentina richiama ogni anno spettatori da tutto il mondo che, in presenza o sui canali online e televisivi, hanno seguito con grande passione le elettrizzanti sfide: sul canale Rai Sport ci sono stati ben cinque passaggi il 29, 30 e 31 luglio e il 6 e l’8 agosto per un totale di 2.261.000 contatti, e con un ascolto di 290.000 persone che hanno seguito le due ore di trasmissione senza mai staccare gli occhi dal televisore.
Il Rock Master ha avuto ottimi e significativi risultati mediatici soprattutto durante la diretta, che ha registrato quasi 93 mila persone fisse e 513 mila contatti, con la telecronaca del giornalista Gianfranco Benincasa e la spalla tecnica di Luca “Canòn” Zardini, uno dei più forti climbers italiani, più volte campione italiano Lead e in gara al Rock Master dal 1996 al 2006.
Dati importanti anche dallo streaming video con oltre 130.000 visualizzazioni sul canale ufficiale YouTube di Rock Master durante la diretta, grazie al commento in lingua inglese del presentatore britannico Charlie Boscoe e dello storico tracciatore di Rock Master Leonardo Di Marino.